La sentenza pubblicata (con ritardo) dalla Unione Europea con esito la sanzione miliardaria a carico del gruppo di banche in causa, rende nulli i contratti di mutuo a tasso variabile basati sull’Euribor stipulati tra il 2005 ed il 2008. Si apre così la possibilità di ottenere il risarcimento a utenti truffati di mutui, prestiti derivati.
La sanzione di 1,7 mld di euro inflitta dalla Commissione Europea al cartello bancario che ha manipolato l’Euribor, ha un effetto diretto nei confronti delle banche multate, ma indiretto sulla legittimità del tasso Euribor che risulta indelebilmente marchiato e del tutto inattendibile, offrendo così il diritto ai cittadini europei che si trovano a stipulare contratti con riferimento un indice illecito, l’Euribor, formatosi in aperta violazione delle norme di ordine pubblico ed economico dunque a stipulare contratti invalidi, dalla palese nullità. La pubblicazione della sentenza, seppur con un grave ritardo di 2 anni, offre il diritto al risarcimento alle famiglie italiane che tra il 2005 ed il 2008, gli anni incriminati dalla manipolazione dell’Euribor, avevano contratto mutui a tasso variabile per circa 230 miliardi di euro, i cui interessi legati al tasso Euribor erano superiori a 30 miliardi di euro. Tali contratti appaiono irrimediabilmente nulli per indeterminatezza relativa al tasso corrispettivo manipolato (applicazione art. 1284 c.c.) e per contrarietà dell’oggetto del contratto all’ordine pubblico ed economico (applicazione combinato disposto artt. 1418 2° comma e 1346 c.c.) ed alla banca va restituita la sola sorte capitale, al netto di ogni spesa e competenza, dilazionata secondo il piano di ammortamento allegato ai contratti. Ma non basta. Il mutuo si fonda su un tasso di riferimento (Euribor) stabilito da un soggetto collegato al ceto bancario e, dunque, ad una delle parti del contratto con conseguente nullità del negozio derivante dalla violazione dell’art. 2, lettera a), e dell’art. 3 della Legge n. 287 del 10/10/1990 – “Norme per la tutela della concorrenza e del marcato – ANTITRUST” – stabilisce all’art. 2 (Intese restrittive della libertà di concorrenza). Ad ottobre 2012, dopo la scandalo del Regno Unito sulla manipolazione del ‘Libor’, il tasso di riferimento dei finanziamenti interbancari britannici, la commissione europea inizia ad indagare sulla manipolazione dell’Euribor, l’analogo tasso europeo che determina gli interessi da pagare su mutui e derivati, arrivando il 4 dicembre 2013, nella Decisione del caso AT 39914, a sanzionare i colossi bancari Barclays, Deutsche Bank, Royal Bank of Scotland,Société Générale con una multa da 1,7 mld di euro, per aver partecipato a “cartelli illegali” per la manipolazione del tasso Euribor.
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