Le vecchie cartelle Equitalia sotto i 1.000 euro saranno cancellate
Agenzia Entrate Riscossione cancellerà tutti i debiti fino a mille euro che pendono ancora sui contribuenti. Il Governo ha infatti previsto, con la Pace Fiscale, lo stralcio di tutte le mini-cartelle. La misura, collegata alla legge di bilancio, si appresta a diventare legge dopo l’approvazione dell’Europa. Attenzione però che chi ha già pagato o pagherà anche un solo giorno prima dell’entrata in vigore del decreto legge non potrà più chiedere indietro le somme. Sono queste le misure introdotte dal Consiglio dei Ministri con la nuova manovra di fine anno, misure che mirano a realizzare una maggiore equità nei rapporti col fisco. Per quanto riguarda le cartelle di pagamento, il condono per i debiti dal 2000 al 2010 costituisce un vero e proprio colpo di spugna infatti non ci sarà bisogno di pagare niente, neanche il capitale. Il condono toccherà i piccoli importi a prescindere dalla natura del debito; vi rientrano perciò le multe, il bollo auto, l’imposta sulla spazzatura, le tasse locali come la Tasi e l’Imu, ecc. Resta esclusa solo l’Iva.
Cancellazione cartelle dal 2000 al 2010
Il provvedimento prevede la cancellazione automatica di tutti i debiti iscritti a ruolo di importo residuo fino a mille euro, che risultano dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010. Facendo un esempio: se il debito originario era di 2.000 euro, e il contribuente ha già versato 1.000 euro, potrà ottenere la sanatoria del resto del debito. L’importo di 1.000 euro, per singolo carico, va calcolato alla data di entrata in vigore del decreto fiscale, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. Questo significa che se il capitale dell’imposta è inferiore a mille euro ma poi il tetto viene sforato con le sanzioni o gli interessi non si rientra più bel beneficio.
A chi spetta la cancellazione delle cartelle?
Nella misura rientrano tutti i contribuenti, a prescindere dal reddito: sia quelli “benestanti” che chi non può pagare. Si tratta quindi di una vera e propria rinuncia dello Stato e degli enti locali a riscuotere le somme ad essi dovuti fino a mille euro a condizione che tali importi siano già stati iscritti a ruolo, presso quindi l’Agente della Riscossione, e che detta iscrizione sia avvenuta tra il 2000 e il 2010.
Cancellazione cartelle: da quando parte
La bozza della legge di bilancio prevede che l’annullamento automatico di tutte le cartelle esattoriali entro il 31 dicembre 2018. Il contribuente non dovrà presentare alcuna domanda come invece succede con la rottamazione per debiti di importo superiore.
Chi ha già pagato può recuperare le somme versate?
Chi ha già versato gli importi per i debiti di questa categoria non potrà più ottenere la restituzione dei propri soldi. Il decreto infatti stabilisce che:
le somme versate anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto restano definitivamente acquisite
le somme versate dalla data di entrata in vigore del decreto sono imputate alle rate da corrispondere per altri debiti eventualmente inclusi nella definizione agevolata anteriormente al versamento o, in mancanza, a debiti scaduti o in scadenza e, in assenza di questi, sono rimborsate. A questo fine, l’agente della riscossione presenta all’ente creditore richiesta di restituzione delle somme eventualmente riscosse dalla data di entrata in vigore del decreto legge e fino al 31 dicembre 2018
Per quali debiti non vale il condono?
Sono esclusi dalla cancellazione dei debiti fino a 1.000 euro i carichi affidati agli agenti della riscossione recanti:
risorse proprie tradizionali
Iva riscossa all’importazione
somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato
crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti
multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna
Con riferimento a tali debiti, pertanto, l’Esattore potrà intraprendere le azioni di riscossione forzata.
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