Nel 2018 potrebbe chiarirsi definitivamente la questione degli interessi moratori in usura, ossia pattuiti oltre la soglia massima consentita dalla legge (Tasso Soglia).
Anche gli interessi di mora rientrano fra quelli presi in considerazione dalla legge antiusura (L. 108/96). Le conseguenze collegate al superamento del tasso di interesse di mora pattuito in contratto rispetto al tasso soglia antiusura possono essere di due tipi. Il mutuo o finanziamento può diventare totalmente gratuito (art. 644 c.p. e art. 1815 c.2 c.c.), ossia ad interessi zero, per via dell’annullamento degli interessi, tutti. Oppure è possibile che ad essere azzerati siano solo gli interessi moratori. La prima interpretazione è favorevole al cliente, la seconda alla banca.
La Corte di Cassazione si è espressa a fine 2017, con l’Ordinanza n.23192 del 04/10/2017, in maniera, sembrerebbe, favorevole al cliente sottolineando in maniera estremamente chiara 3 punti fermi in materia di interpretazione della legge antiusura relativamente agli interessi moratori:
In caso di clausola di interessi moratori usurari in origine, il mutuo diviene interamente gratuito. Con correlativo obbligo della banca di restituire addirittura l’ interesse corrispettivo “regolare” ricevuto nel corso del mutuo. Questa è infatti la sanzione di legge per l’usura in un mutuo (art.1815 c.c. e 644 c.p.).
In caso di clausola, gli interessi corrispettivi vanno restituiti anche se la banca non ha mai in concreto chiesto gli interessi moratori usurari pattuiti. Perché la gratuità è una sanzione ad una clausola illecita.
Per verificare l’usurarietà degli interessi moratori occorre raffrontarli con i Tassi Soglia della L. 108/96, quelli stabiliti da Banca d’Italia, senza alcuna maggiorazione artefatta.
I 3 principi fissati dalla cassazione sono rivoluzionari. Proviamo ad applicare in concreto questi principi in tema di interessi moratori usurari, con un esempio pratico: un privato compra una casa con un mutuo ventennale. Ottiene dalla banca un interesse corrispettivo regolare. Non c’è usura sull’interesse corrispettivo. Dopo 20 anni il mutuo si conclude regolarmente con il pagamento di tutte le rate. Tutto normale. Ma se il privato dopo anni scopre nel contratto che la clausola degli interessi moratori è usuraria, può farsi restituire dalla banca 20 anni di interessi corrispettivi.
Le regole italiane di procedura civile stabiliscono che i giudici sono indipendenti tra loro. Quindi i tribunali possono discostarsi dalla Cassazione. Certamente la Cassazione è autorevole. Condiziona nel tempo l’orientamento dei tribunali. Anche perché la Corte di Cassazione ha il potere di “cassare” le sentenze di merito. E’ anche vero che i principi esposti dalla cassazione, a vantaggio del cliente, paiono il linea con le norme di legge. O meglio con una stretta interpretazione delle norme di legge. L’usura è un’attività illecita e la legge, con gli art.1815 c.c. e 944 c.p., intende sanzionarla pesantemente. Senza guardare in faccia se chi commette l’usura è una banca.
Presumibilmente il 2018 sarà l’anno in cui la Cassazione detterà, con una sentenza, la linea di diritto in tema di interessi moratori usurari originari. Sarà la linea a favore della banca o del cliente? Coloro che si trovano in condizione di interessi usurari in origine, pattuito in contratto, sono relativamente pochi. Ormai tutte le banche si sono adeguate. Da anni hanno inserito una clausola di salvaguardia che elimina la questione. Il problema c’è per mutui fino al 2006-2007. Per alcuni istituti di credito.
I nostri consigli:
Rivolgetevi a professionisti seri per mostrargli il contratto di mutuo
Se rientrate in un’ipotesi di usura, inviate una raccomandata di messa in mora (anche con l’avvocato). Evita le prescrizioni.
Per la causa di restituzione degli interessi corrispettivi, usate prudenza in attesa di capire meglio la situazione. E per redigere il miglior atto di citazione.
Se invece siete attaccati dalla banca, con esecuzioni e pignoramenti, l’avvocato saprà utilizzare la questione usura nella sua strategia di difesa.
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